A cosa serve la Search Console di Google?

Google Search Console è uno strumento gratuito che aiuta gli utenti nella misurazione del traffico del proprio sito Web, ma anche per vedere il rendimento delle parole chiave.

Inoltre può aiutare anche alla risoluzione dei problemi, oltre che inviare messaggi da Google sul proprio sito web.

È in grado di fornire informazioni sull’andamento di un sito Web in ambito di ricerca organica e sulle modalità per apportare modifiche al sito direttamente nell’indice di Google.

Diversamente da Google Analytics, Google Search Console può fornire soltanto informazioni sul traffico che proviene dalla ricerca web e non altri segmenti, tipo il traffico diretto, il traffico dagli annunci o il traffico dai referral del sito.

La funzione Search Console venne lanciata da Google quasi 15 anni fa; all’epoca veniva ufficialmente chiamata “Strumenti per i Webmaster“. Da allora il nome è cambiato, così come le sue funzionalità, ma lo scopo è rimasto sempre lo stesso.

Non è possibile utilizzare Google Search Console per apportare modifiche al tuo sito web direttamente, ma si può utilizzarlo per l’invio delle pagine all’indice di Google, per verificare che gli URL del sito web siano integri e per la verifica della presenza di errori nella proprietà del dominio web.

A livello SEO, Google Search Console rappresenta un fantastico strumento per la modifica della strategia.

I dati che si possono ottenere con Search Console sono capaci di aiutare le aziende a scoprire nuove opportunità di posizionamento, a migliorare le prestazioni già esistenti e a scoprire nei dettagli come le persone sono riuscite ad arrivare a un sito web.

Ciò vuol dire che è uno strumento fondamentale per tutte le aziende che fanno affidamento sul proprio sito Web per l’esperienza dell’utente o per generare lead attraverso il traffico organico.

Come attivare Google Search Console?

L’automazione di Google Search Console consente la verifica delle proprietà di un sito web con la console di ricerca e di inviare in modo permanente tutte le pagine di destinazione a Google. Ecco come va attivato:

  • Verificare il dominio in Google Search Console: creare il sito web con il dominio all’interno di Google Search Console, che chiederà di verificare tale dominio. Selezionare l’opzione tag HTML per la verifica e copiare il valore per il tag HTML. Incollare poi il valore del tag HTML della configurazione di Google Search Console nella console di gestione esattamente nel campo Tag HTML per verificare la proprietà. Fare clic su Applica configurazione in modo da memorizzare il valore nella configurazione. Successivamente tornare a Google Search Console in modo da verificare il dominio. Questo processo, per esser completato, necessita fino a 90 minuti o fino a quando il tag HTML diventa disponibile sul sito di dominio. La Search Console può essere anche autenticata in seguito.
  • Inviare il file sitemap.xml: accedere alla Google Search Console e selezionare il sito web. Andare alla sezione Sitemap e inserire il valore xml dopo il nome del dominio all’interno della configurazione della stessa. Facendo clic su invia, verrà inviato il file a Google, il quale inizierà quindi a raccogliere tutte le tue pagine. Una volta che l’URL del file sitemap.xml è stato inviato, Google analizza e raccoglie permanentemente tutte le pagine di destinazione, tra cui anche tutte le pagine future, poiché Google aggiornerà periodicamente i Sitemap.

A cosa servono i rapporti scansione in Google Search Console?

Il processo di scansione inizia con un elenco di URL delle scansioni fatte in precedenza e delle mappe dei siti che gli stessi proprietari forniscono.

Google usa i web crawler per visitare gli URL, leggere le informazioni in essi contenute e seguire i link su tali pagine.

I crawler rivisitano poi le pagine già presenti nell’elenco per verificare se sono state modificate e scansionano anche le nuove pagine scoperte.

Durante questo processo i crawler devono prendere decisioni importanti, come dare la priorità a quando e cosa scansionare, assicurandosi che il sito web possa gestire le richieste del server effettuate da Google.

Le pagine scansionate correttamente vengono elaborate e trasmesse all’indicizzazione di Google per preparare i contenuti per la pubblicazione nei risultati della Ricerca Google.

Siccome Google vuole assicurarsi di non sovraccaricare i server, la frequenza delle scansioni dipende da tre cose:

  • Velocità di scansione: numero massimo di connessioni simultanee che un crawler può utilizzare per eseguire la scansione di un sito.
  • Domanda di scansione: quanto il contenuto è desiderato da Google.
  • Crawl budget: numero di URL che Google può e vuole scansionare.

Il rapporto sulle statistiche di scansione in Search Console viene utilizzato per comprendere e ottimizzare la scansione di Googlebot.

Fornisce statistiche sul comportamento di scansione di Google, ad esempio la frequenza con cui esegue la scansione di un sito e quali sono state le risposte.

Molti affermano che il rapporto è rilevante se si lavora con un sito Web di grandi dimensioni, ma non tanto preoccupante se si dispone di un sito con meno di 1.000 pagine.

Ecco alcune domande a cui si può rispondere con i dati forniti nel rapporto sulle statistiche di scansione:

  • Qual è la disponibilità generale del sito?
  • Qual è la risposta media della pagina per una richiesta di scansione?
  • Quante richieste sono state effettuate da Google al sito negli ultimi 90 giorni?

Gli amministratori dei siti possono trovare il rapporto sulle statistiche di scansione accedendo a Search Console e andando alla pagina delle impostazioni. Lì vedranno il rapporto sulle statistiche di scansione.

All’apertura del rapporto viene visualizzata una pagina di riepilogo che include un grafico delle tendenze di scansione, dettagli sullo stato dell’host e un’analisi dettagliata delle richieste di scansione.

Come si fa ad indicizzare un sito?

Il processo di indicizzazione di Google è complicato, con molte fasi che si influenzano a vicenda. Per convincerlo a indicizzare rapidamente un sito web, è necessario assicurarsi che non ci siano blocchi che impediscono a Google di indicizzare.

Poi bisogna fare tutto il possibile per notificare a Google che ci sono nuovi contenuti e che si desidera che il sito web venga indicizzato. Tenere presente che la qualità dei contenuti e la mancanza di collegamenti interni possono compromettere il processo di indicizzazione.

Infine, aumentare la popolarità del sito Web creando collegamenti esterni e facendo in modo che le persone parlino dei contenuti sui social media.